Padre Daniele Badiali

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Anniversario 2015

Manifesto anniversario 2015

 

S.E. Rev.ma Mons. CLAUDIO STAGNI , Vescovo Emerito

MODIGLIANA - CONCATTEDRALE di S.Stefano, 22 MARZO 2015


Carissimo Vescovo Mario, un tesoro bello della nostra Chiesa di Faenza-Modigliana è il P. Daniele Badiali, che ogni anno ricordiamo nella ricorrenza della sua morte avvenuta il 18 marzo 1997 in Perù. Quest’anno lo ricordiamo dopo la chiusura del processo diocesano per la Causa di beatificazione, ed è una occasione per dire grazie al Signore anche per questo percorso compiuto in questi anni, con l’intervento di tanti testimoni in Italia e in Perù, e la raccolta della documentazione necessaria per far emergere l’eroicità delle sue virtù.

Si tratta di un giovane innamorato di Gesù, diventato presbitero per annunciarlo ai giovani e ai poveri nelle missioni dell’Operazione Mato Grosso in Perù e in Italia, ucciso all’età di 37 anni dopo nemmeno sei anni di missione. La sua testimonianza di vita, le sue lettere, i suoi canti lo hanno fatto conoscere a tanti giovani, ai quali rivela il suo amore per Gesù, l’urgenza di spendere la vita per il Signore e di evitare la tentazione del mondo che ci distrae con i suoi idoli, e il bisogno di trovare nella carità verso i poveri la via dell’incontro con Dio.

Un passo del Vangelo di questa domenica quinta di quaresima apre una nuova luce sul perché della morte di questo giovane presbitero: “ Se il chicco di grano caduto in terra non muore rimane solo; se invece muore produce molto frutto”. È quanto stiamo constatando di P. Daniele dopo la sua tragica uccisione: la sua morte lo ha fatto conoscere ad un mondo ampio, ha rivelato la sua vita generosa di innamorato di Gesù, ha fatto conoscere la sua fede e la sua carità. La morte ha valorizzato la sua vita, facendola diventare un dono per tutti.

Nel seguito del Vangelo troviamo poi la ragione di questo: “Chi ama la propria vita la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna”.

P. Daniele era deciso a dare tutta la sua vita per il Signore, facendolo conoscere e amare, e servendolo nei più poveri. E non si è risparmiato nemmeno quando si è trattato di mettersi nelle mani dei rapitori per salvare altri.

“Signore, vogliamo vedere Gesù”, abbiamo sentito ancora nel Vangelo. Questa domanda ci ricorda la ricerca di P. Daniele per incontrare Gesù.

Scrive: “Mi ritrovo col solo desiderio di cercare Gesù e di obbedire alla sua volontà” (pag. 160); “Se non fosse per Gesù non sarei qui” (pag. 126); e ancora: “Ogni passo è fatto solo nel nome di Gesù, perché Lui entri nel nostro cuore, Lui ne sia il padrone… Sento che solo così posso sperare di incontrarlo alla fine della mia vita! Quanto lo desidero, non vorrei vivere a lungo per non tradirlo più di quanto stia facendo già e per poterlo incontrare presto. Vorrei essere in piedi, vigilante a questo incontro…” (pag. 177).

Ha detto ancora Gesù: “Se uno mi vuol servire mi segua”. Nella vita di un giovane si può capire il fascino di poter servire, essere utile, fare del bene, spendere la propria vita per realizzare se stessi. Ma Daniele aveva capito che la prima cosa da fare era seguire Gesù: è così che lo si serve. “E dove sono io, là sarà anche il mio servitore”.

Daniele aveva capito quale era il segno distintivo del seguire Gesù: “Riconoscere i segni del Signore è molto difficile, io non sono capace. Però m’accorgo se ciò che vivo va verso la croce o meno. Da questo capisco che Gesù mi chiede di fare sacrifici e di prendere un cammino in salita. Se non c’è la croce di mezzo dubito che sia il cammino di Gesù… La scommessa è credere che Gesù alle persone più care possa dare come regalo la croce… Ai martiri succede così” (pag. 150).

Ogni anno, ricordiamo qualche parola di P. Daniele che ci aiuta ad ascoltare con più attenzione la Parola di Dio nella liturgia e soprattutto a metterla in pratica. Questo giovane amico diventa così un compagno di viaggio nel seguire Gesù nella quaresima della vita per essere con Lui presso il Padre nella gloria pasquale.



22/03/2015 S.E. Rev.ma Mons. CLAUDIO STAGNI, Vescovo Emerito